Storia del Comune di Villa d'Almè
Nel secolo XV° e XVI° Villa d'Almè
costituiva comune con Almè e si divise da questo verso il 1600.
Nel 1927 venne nuovamente unito ad Almè ridiventando comune autonomo
con Bruntino nel 1948. Il comprensorio comunale, fin dal tempo dell'occupazione
romana, era interessato da importanti strade carrozzabili che permettevano
una sollecita comunicazione con i centri maggiori e con la Valle Brembana.
Villa fu residenza di principi e governanti di Bergamo. Esistevano pure
castelli e fortificazioni di cui ora rimangono solo i ruderi di un antico
portale. Sotto la dominazione veneta fu importante sede di fonderie dei
cannoni dei quali si serviva la Serenissima per i suoi eserciti e la sua
flotta. La strada "Priula" per la sua comunicazione con la Valtellina, attraversava il suo territorio.
Da quanto sopra e' stata ricavata la blasonatura dell'arma comunale di
Villa d'Almè, avente le seguenti caratteristiche: Blasonata in rosso
a tre cotisse d'Argento poste in banda a rammentare la rete stradale. Il
tutto caricato da una Villa Patrizia con mura merlate alla ghibellina.
Segni esterni del comune sono: Corona turistica e due rami uno di olmo
e l'altro di vite a significare zona agricola. Il Gonfalone del Comune
nei colori rosso-giallo della provincia riporta pertanto l'arma soprascritta.
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Opere di Interesse Storico-Artistico
Nel territorio del comune sono presenti parecchi edifici che valorizzano con la loro
presenza il paesaggio delle nostre Prealpi.
Villa Locatelli Milesi
Acquistata dall'avvocato Sereno Locatelli Milesi, nel 1924, che vi pose la sua residenza, presenta due
corpi edilizi: uno lungo la via Mazzini e l'altro, piu' arretrato, davanti
al quale si trova il cancello d'ingresso. La villa di probabile origine
cinquecentesca e ristrutturata alla fine del '700, era circondata da un
parco ben piu' ampio di quello attuale, comprendente anche la fontana che
si trova al di la' del muro della via. All'interno eleganti decorazioni
ornano il salone centrale e la lunga galleria che corre su tutto il fronte.
Nell'antistante piazza 4 Novembre sorge il monumento ai caduti (1924) pregevole
opera dello scultore triestino Francesco Spanghero.
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Chiesa Morti della Peste (in Località Brughiera)
Eretta nel 1700, conosciuta come la "Cesina dei Morcc
de la Scalba", a ricordo della peste del 1630 (tra Villa e Bruntino si
ebbero 348 morti) e' legata a una leggenda: il 2 Novembre di ogni anno,
quei morti scendevano in processione dal bosco soprastante, dove erano
stati sepolti in una fossa comune, e raggiungevano la chiesetta, al canto
dei Salmi. Erano invisibili, ma il loro coro li rendeva presenti, ed un
anno in cui era nevicato, si scorsero le orme di piedi scheletriti...
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Villa Ronco Alto
Questa costruzione e' stata scelta come elemento
centrale dello stemma del nostro comune. La sua presenza che ne caratterizza
il paesaggio collinare, si fa risalire all'800; attira la curiosità
l'inserimento nella sua struttura di uno svariato numero di pezzi recuperati
da antichi edifici a noi sconosciuti: colonne marmoree, capitelli di ordini
diversi, stemmi, busti in pietra, un leone di S. Marco, camini etc. L'ignoto
costruttore riciclava questo materiale o era un maniaco collezzionista?
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Chiesa Parrocchiale dei S.S. Faustino e Giovita
Costruita tra il 1771 e il 1975, ha una facciata
dalle linee neoclassiche divisa in due ordini da cornicioni, quattro lesene
la suddividono in sei scomparti in quattro dei quali trovano posto le statue
dei Santi Faustino, Giovita, Pietro e Paolo; nei due centrali, piu' larghi,
uno ospita il portale d'ingresso preceduto da un pronao eretto nel 1926,
e quello superiore una grande finestra; a coronamento della facciata si
eleva un geometrico timpano triangolare. Nell'interno, ad una navata, con
decorazioni e stucchi che non turbano la solennità dell'ambiente,
si puo' ammirare la pala centrale con il martirio dei Santi patroni opera
di F. Comerio, ed una tela di G. Ceschini raffigurante la Vergine in gloria
e Santi. L'organo, collocato msu presbiterio, e' un Serassi (1806). Nell'attigua
sagrestia si conservano una settecentesca Pieta' di Carlo Ceresa, una S.
Caterina d'Alessandria entro una ricca cornice intagliata del primo seicento,
e un S. Nicolò della Flue del villese Aldo Locatelli (1947).
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