VEDESETA potrebbe derivare il proprio nome da "VITICETA" cioe' zona ove abbonda il "Vitex" una specie di arbusto. Le vicende di questo sestro, sono legate strettamente a quelle di tutta la Val Taleggio. I Vedesetesi erano Ghibellini, mentre i Taleggini erano Guelfi. La lotta tra le due frazioni caratterizza un periodo storico (fine '300) in cui le incursioni sanguinarie portano in tutta la Valle, morte e distruzione. Bisogna attendere fino al 1797, al tempo della Repubblica Cisalpina per trovare VEDESETA e Taleggio unite ed ormai definitivamente rappacificate, dopo che per ben 250 anni erano state divise. Vedeseta sotto lo stato di Milano (gli SFORZA prima , i Francesi e quindi gli Spagnoli) e Taleggio sotto la Repubblica Veneta, erano al confine dei due principali stati italiani (si notano ancor oggi i cippi di confine in buon numero), che appunto l'avvento di Napoleone in italia nel 1797 contribui' a riunire.
La parrocchia di Vedeseta e' rimasta incardinata nella diocesi di Milano fino al 1995, quando il cardinal Martini e il vescovo Amadei sottoscrissero l'accordo per il suo passaggio alla diocesi di Bergamo. L'apparente estraneita' era comunque giustificata dalla stessa conformazione orografica, che rendeva piu' agevoli le comunicazioni con la Valsassina piuttosto che con le altre contrade brembane sottomesse a Venezia. Del resto il mercato milanese assorbiva senza problemi la produzione locale del "Taleggio", che faceva bella mostra di sè anche sulle tavole dei nobili per il gusto particolare che questa pasta morbida assumeva dalla lavorazione e dalla stagionatura alpestre. Oggi lo storico itinerario pedemontano di Vedeseta e' ripercorso da una panoramicissima carrozzabile che raggiunge Avolasio e, attraverso il passo Culmine di S. Pietro, scende a Barzio in Valsassina.